Termini Imerese (PA) - “N. Palmeri”
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05-05-2012, 08:18 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-11-2012 10:05 AM da Editor.)
Messaggio: #1
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Termini Imerese (PA) - “N. Palmeri”
![]() Regione: Sicilia Provincia: Palermo Località: Termini Imerese Ordine e grado: Istituto di Istruzione secondaria di secondo grado Denominazione: "N. Palmeri" Ha partecipato: 3a edizione 2011/2012 Sezione: Teatro Titolo del progetto: La cena prima Referenti interni: Carmen Cera Referenti esterni: Anton Giulio Pandolfo ----------------------------------------- PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Alle ore 8.30 di oggi 5 maggio i ragazzi dell’IISS “N. Palmeri” di Termini Imerese (PA), hanno presentato il loro progetto dal titolo “La cena prima”. Al progetto multiclasse hanno partecipato 12 ragazzi guidati dalla professoressa Carmen Cera e dall’autore e regista Anton Giulio Pandolfo. Nello spettacolo proposto – un atto unico della durata di 40 minuti – la scena è quella di un banchetto che offre lo spaccato di una società volgare e crudele ormai alla deriva, che ingurgita e distrugge alla stessa maniera cibo, uomini, valori e cultura. Siamo di fronte ad una società crudele e disumana dimentica di ogni umana pietà; ad una casta che non lascia nulla agli altri e di questi si nutre freneticamente. In definitiva, sono personaggi che si credono fulcro della vita della società ma non sono altro che la sua negazione e morte. Il lavoro per questo si caratterizza come un'opera di teatro civile e di denuncia, dove spicca l'affiatamento dei ragazzi sulla scena - tutti stanno sul palco - e i serrati dialoghi. Il ragionato e pungente progetto proposto dai ragazzi siciliani ha riscosso molta attenzione anche da parte delle scuole presenti in sala, cioè Termini Imerese (PA), Roma, Firenze, Portoferraio (LI) e Montagnana (PD). L'INTERVISTA Alle ore 15.00 di oggi, 5 maggio, l’istituto Superiore “Palmeri” di Termini Imerese ha tenuto la tradizionale intervista, dopo aver presentato il proprio spettacolo durante la mattinata. “Siamo un gruppo di studenti ed ex-studenti dell’Istituto. Siamo sempre seguiti (da 5 anni) dallo stesso regista. Siamo qua sia perché è un’esperienza per parlare e esprimere le nostre emozioni, sia perché il teatro è la nostra passione. Ci piace fare gruppo e fare un teatro civile e corale. Il bello è preparare lo spettacolo con coscienza”. “Ci è molto piaciuto lo spettacolo che abbiamo appena visto [Firenze, NdR]”. “Il nostro è uno spettacolo corale, nel quale l’individualità è messa da parte in favore della pluralità. Non è che si annulla un individuo, diventiamo un unico individuo. L’uno è formato da 12 unità più piccole. Questo riesce perché ognuno di noi si riconosce negli altri. Fare questo è complicatissimo: soprattutto per incastrare e ricordarsi gli attacchi dei dialoghi. Poi a parte la questione tecnica, l’unione si crea con l’unità di intenti: vogliamo dire la stessa cosa nello stesso modo e diventa più facile. È tutta la preparazione e la discussione dello spettacolo che ci aiuta a fare a qualcosa di corale”. “Tra di noi ci valutiamo e siamo molto severi. Anche perché l’esperto che ci segue non ci rimprovera mai: basta un solo sguardo ”. Sulla particolare positività delle esperienze delle scuole siciliane al Premio, i ragazzi dicono “è la particolarità del tenore di vita che teniamo: non andiamo di fretta, abbiamo il tempo di stare insieme… forse è questo”. “Una cosa brutta: ogni volta che parliamo (non al Premio, in generale) con qualcuno ci classificano subito: ‘sono mafiosi’ e questo ci dispiace. A Palermo (a differenza di Catania) la mafia è un fenomeno che si ‘vede’ meno, anche se c’è. A proposito della mafia, noi in teatro no ne parliamo mai. Siccome è un dato di fatto, vogliamo migliorare attraverso un messaggio. La mafia è un’espressione di violenza psicologica-fisica. Sappiamo di viverci dentro, proviamo allora a non essere i siciliani\mafiosi ma solo i siciliani, che amano stare insieme a far altro. Se mi dicono siciliano io non mi offendo. La mafia non è solo quella del pizzo, ma tutte le azioni negative che ci possono essere. Mafia è aberrazione della società, è ogni comportamento egoista: anche non fare la raccolta differenziata, ad esempio. Mafia è quello che è scorretto”. “La nostra società (quella che abbiamo dipinto nello spettacolo) è grottesca. Ma forse la società è ancora più grottesca di quella che abbiamo messo in scena”. |
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